Democrazia cinese
Le contravvenzioni per il covid19 sono illegittime
Conte, 5Stelle e PD a quanto pare si sono ispirati ai cinesi, campioni di democrazia, per adottare le misure restrittive anti covid19 e al primo ricorso contro le contravvenzioni per spostamenti immotivati durante il lockdown il Giudice, come previsto, dichiara illegittimi i provvedimenti di Conte (DPCM- Decreto Presidente Consiglio dei Ministri)) e del suo Governo.
I motivi sono:
- illegittimità della dichiarazione dello stato di emergenza per violazione dell’art. 95 e 78 della Costituzione e dei conseguenti DPCM;
- il rischio sanitario non è contemplato tra le causali dello stato di emergenza;
- nell’ordinamento della Repubblica la dichiarazione dello stato e emergenza è conseguente alla dichiarazione di guerra o di calamità naturali (terremoti, inondazioni, incendi …) quindi la dichiarazione di emergenza sanitaria è illegittima per mancanza di presupposti legislativi;
- oltre a ciò il Consiglio dei Ministri non ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria
- tutte le disposizioni emanate con DPCM sono illegittime;
- è illegittimo il DPCM per violazione articolo 13 della Costituzione.
L’obbligo di permanenza nel domicilio è una misura restrittiva della libertà personale di pertinenza esclusiva dell’autorità giudiziaria con atto motivato che la applica a determinati soggetti, quindi tale obbligo emesso da parte del Governo per la comunità intera è un atto illegittimo che va disapplicato
Alla fine dei Motivi della Decisione, il Giudice si abbandona a considerazioni di carattere politico: “Tali illegittime misure di sanità pubblica sono state recepite dal DPCM sul modello di quelle adottate in Stati non democratici, come la Cina …..”
La sentenza del Giudice di Pace è l’annullamento del verbale con la beffa finale per il cittadino che si vede le spese compensate così che, i maramaldi al Governo, possono combinarne di tutti i colori senza mai doverne rispondere in solido.
Che Paese di ….. !
Daniele Quaglia argomento segnalato da Giorgio Vigni
leggi la sentenza sent-516_2020-GDP-FROSINONE