I loro miseri redditi
Politici e Ministri: i loro redditi a disposizione di tutti. Finalmente!
E’ giusto sapere quanto guadagna chi è posto a governare il Paese perché, tutti coloro che vivono al limite della decente sopravvivenza e sono milioni tra pensionati, lavoratori e piccoli imprenditori, abbiano la possibilità di misurare il rapporto reale che esiste tra questi individui e il denaro.
Perché il denaro sudato, frutto della fatica di una vita e del rischio quotidiano ha un valore intrinseco imparagonabile a quello che cade copioso coma una manna dal cielo.
I nuovi ministri hanno a malincuore aderito a questa iniziativa che, se pur lodevole, ci lascia nel dubbio che, chi avendo continue frequentazioni in ambienti dell’alta finanza internazionale, abbia tutte le possibilità di produrre redditi sotto forma di consulenze o investimenti facilmente eludibili agli occhi indiscreti e troppo curiosi del fisco italico.
Con questo dubbio affrontiamo l’elenco ufficiale dei redditi dei ministri, pubblicati on line http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=182361&sez=ITALIA per scoprire che nessuno degli incaricati al governo è, economicamente parlando, uno sfigato. Che nessuno di loro ha mai posto la propria situazione finanziaria personale in subordine, nessuno ha mai offerto la sua opera gratuitamente: tutti profumatamente retribuiti.
Il più povero guadagna ben più di 150.000 euro lordi e il più ricco 7.000.000 di euro l’anno.
Tra queste cifre si insinuano i capitali accumulati da questi indefessi lavoratori che si ritrovano con appartamenti, palazzi, partecipazioni e titoli …….. per milioni di euro.
Il punto è questo: quale valore danno simili persone ad 1 euro!
Il pensionato, l’operaio, il piccolo imprenditore potrebbero rispondere: con 1 euro compero quattro panini, o 1 litro di latte, o 6 uova, o 0,65 cl di benzina o un paio di calzini fuori moda, perché l’esperienza quotidiana li mette giorno dopo giorno in contatto con le monete metalliche che sono alla base delle loro esigenze.
Questi ricchi ministri,che hanno sempre guadagnato fior di quattrini da posti di lavoro privilegiato, garantito e intoccabile, mai adusi a maneggiare volgari monetine che mai metterebbero nelle loro tasche per non sciupare i loro eleganti vestiti, girano con le carte di credito che non utilizzano di certo per pagare conti di qualche euro e che magari sono custodite nelle tasche dei loro lacchè.
Il rapporto fisico col denaro non esiste se non per quantificare il valore di quanto accantonato in una vita vissuta avidamente. Non frequentano discount e bancarelle del mercato rionale perché i loro beni di consumo hanno ben più nobili origini. – Il pane? Chi lo mangia! – Il latte? Si vende ancora latte? – La benzina? Non la faccio mai personalmente! – Le scarpe da 30 euro? Esistono simili scarpe?
Hanno il concetto del valore reale del denaro? Di quanto sudore abbia richiesto il suo possesso? Di quanta parsimonia richieda il suo maneggio per evitare sperperi? Sanno che qualcuno vive con 500 euro al mese? Che un operaio ne guadagna 1200?
No, non hanno il concetto del valore di 1 euro e non sanno che tanti, troppi, vivono con pochi euro al giorno. Ma loro ci governano, loro stanno decidendo quanti soldi lasciarci in tasca per vivere perché la priorità assoluta è sistemare i conti dello Stato, noi dobbiamo dare ancora di più, loro porteranno la benzina a 3 euro/litro, loro stanno erodendo le pensioni, loro stanno scatenando una guerra civile tra chi sopravvive lavorando anche in nero e chi sta morendo soffocato dalle tasse perché non fa nero.
Tutto avviene con l’alibi dei conti che non tornano, cifre enormi queste, ma con cui sembrano avere una particolare dimestichezza.
Ma c’è da fidarsi a mettere la nostra vita economica in mano a chi non conosce il valore reale del denaro? Non sarebbe meglio affidare le nostre speranze a chi è abituato, mese per mese, settimana per settimana, giorno dopo giorno a far quadrare con magica maestria il bilancio di una famiglia e magari quello dell’azienda?
Chi conosce il valore reale di 1 euro sa spenderlo con saggezza, chi non lo conosce può spendere e spandere solo se ha la certezza di trovare sempre qualcuno disposto a lasciarsi spennare. E i polli, li trovano sempre.
Daniele Quaglia
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