La lotteria dello scontrino fiscale e i premi a punti dell’ ISA
Lotteria dello scontrino e premi a punti dell’ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale).
Quale credibilità può avere uno Stato costretto a ricorrere a folcloristiche lotterie ad estrazione e a concorsi a punti sperando che questi espedienti possano indurre i cittadini ad una maggiore fedeltà fiscale?
La fedeltà in genere è la risposta che deriva da un atto di fiducia o da un patto tra parti, come dire mi fido di te e ti sarò fedele.
Ma lo Stato italiano concepisce la fedeltà dei cittadini come un dovere, un’imposizione indipendentemente dalla fiducia reciproca e sancito “dovere” addirittura dalla Costituzione all’ Articolo 54 che così cita: Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. …. attingendo dal feudalesimo medioevale quando il sovrano imponeva sottomissione e fedeltà ai feudatari che da lui ricevevano beni e protezione.
Ecco l’arretratezza culturale delle istituzioni italiane che impongono la fedeltà ai cittadini anche se queste negano quotidianamente la sovranità popolare attribuendosene le competenze e favorendo priorità estranee al benessere comune.
Se i cittadini sono restii a pagare le tasse lo fanno per almeno due motivi:
Le tasse sono troppo alte;
Le istituzioni sono percepite come ostili, nemiche.
In conseguenza di ciò viene a mancare la fiducia nelle istituzioni e, conseguentemente la fedeltà.
Questi magnifici pensatori a dir dei quali i cittadini diventeranno fedeli fiscalmente perché potranno usufruire di una lotteria abbinata agli scontrini fiscali, favorendone la loro emissione, e i piccoli imprenditori, con i punti di affidabilità acquisiti tramite gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) potranno godere di benefici fiscali o essere penalizzati in base al punteggio ottenuto ….. questi magnifici si sono mai chiesti le ragioni per cui la Repubblica non è amata?
Hanno mai ipotizzato che la scarsa fiducia possa generare infedeltà, anche fiscale?
L’arretratezza culturale costituisce anche limite assoluto nel trovare risposte adeguate alle più elementari esigenze dei cittadini, ma mentre i culturalmente arretrati se la spassano nei centri di potere a tutti gli altri non resta che masticare amaro.
La soluzione?
Una questione di tempo!
Daniele Quaglia