Nel 2015, 49.000 morti in più
Nel 2015, in Italia, il numero di morti è aumentato di 49.207 unità rispetto all’anno precedente e questa triste impennata è stata attribuita ad una forma influenzale particolarmente virulenta.
Nonostante ciò, in quell’anno non vi furono particolari provvedimenti governativi restrittivi sulla vita economica e sociale del Paese come è successo nel 2020.
Ma l’andamento della mortalità, nell’arco di 20 anni, è stato altalenante con picchi massimi in determinati anni a cui hanno seguito minimi l’anno successivo come dalla tabella sotto.
ANNI | 2003 | 2004 |
VARIAZIONI | + 29.075 | – 39.810 |
ANNI | 2005 | 2006 |
VARIAZIONI | + 20.646 | – 9.412 |
ANNI | 2015 | 2016 |
VARIAZIONI | + 49.207 | – 32.310 |
ANNI | 2017 | 2018 |
VARIAZIONI | + 33.800 | – 5.928 |
L’andamento altalenante può trovare spiegazione nel fatto che negli anni con maggiore mortalità, per fattori epidemiologici o altri, abbiano trovato morte “anticipata” soggetti che in condizioni normali sarebbero sopravvissuti per un altro periodo di tempo e in considerazione di questa selezione naturale anticipata, nel 2021, stando alle statistiche degli ultimi 20 anni, le morti potrebbero avere una drastica riduzione.
Magari qualcuno attribuirà la diminuzione della mortalità ai vaccini ma le cifre statistiche mettono in chiaro già da ora che sarà un fatto del tutto naturale.
Quel che non è naturale saranno gli strascichi economici causati da provvedimenti governativi letali per l’economia.
Daniele Quaglia
fonti https://www.tuttitalia.it/statistiche/popolazione-andamento-demografico/