Ristoranti: il costo del lockdown
Il Corriere della Sera ha quantificato la perdita complessiva dei ristoratori nel 2020, conseguente agli effetti del lockdown, in 23,4 miliardi di euro e ipotizzando una trattoria media con 6/7 addetti ed un fatturato annuo di 400.000 euro ne ha quantificato i costi:
L‘affitto incide mediamente il 10% del fatturato, vale a dire 3.330 euro/mese da cui detrarre il 60% per il credito d’imposta accordato dal governo per 6 mesi. Ciò fatto, risulta un esborso di circa 1.320 euro/mese;
I consulenti sono risultati indispensabili per tutte le pratiche burocratiche per cassa integrazione, buste paga, ristori, credito d’imposta …. incidendo il 3% sul fatturato con ulteriore esborso di 1.000/mese;
I dipendenti, cassa integrazione a parte, rimane a carico del ristoratore l’accantonamento del TFR di 137 euro per dipendente moltiplicato per 6 dipendenti, l’accantonamento è di 822 euro/mese;
Utenze, come minimo le celle frigorifere sono sempre attive con costo di 500-600 euro/mese;
Tassa rifiuti, anche se momentaneamente sospesa, c’è da considerare di doverla pagare, prima o poi accantonando circa 700 euro /mese;
Imposte e Tasse, sospese come per la Tari, difficilmente calcolabili, restano comunque dovute;
Mutui e finanziamenti, sospesi pure questi ma rimane il terrore per quando ripartiranno;
Assicurazioni, hanno continuato a decorrere esi possono quantificare in 500 euro/mese.
Senza nulla cucinare la trattoria è costata 5.000 euro/mese e per quanto bene sia andata, avrà percepito 18.720 euro di ristori a fronte dei 30.000 spesi nei sei mesi di chiusura, senza conteggiare eventuali tasse.
Nutriamo poche speranze che i soloni al Governo abbiano capito che un’attività sospesa produce, comunque e solo debito e che, per invertire la tendenza, rimangono due soluzioni drastiche: cessare l’attività o riprenderla al più presto.
La mezza misura, quella del lockdown e dei ristori, produce una lenta, inevitabile catastrofe economica.
Daniele Quaglia
per approfondire
COMUNICATO AGLI ASSOCIATI di LIFE TREVISO Complice la situazione di estremo disagio ed incertezza che ci stanno imponendo e che combattiamo, per la prima volta in 25 anni nessun incaricato LIFE fino ad ora ha visitato la sede degli associati per il rinnovo della quota 2020/2021 né lo farà più.
Ringrazio in anticipo chi intende rinnovare liberamente e autonomamente la quota 2021 eseguendo un bonifico sul conto di LIFE Treviso in Banca Intesa, causale quota associativa 2021 (quota minima 125€), col seguente
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Seguirà ricevuta via email o fax
Il Presidente LIFE Treviso Claudia Bortot